Pubblichiamo il documentario di Yannis Youlountas: “non viviamo più come schiavi”. Ci parla di una Grecia che cerca di reagire alla crisi, e lo fa scoprendo il gusto della solidarietà e di una socialità svincolata dalle logiche del profitto.
Blog autogestito @ Milazzo
Pubblichiamo il documentario di Yannis Youlountas: “non viviamo più come schiavi”. Ci parla di una Grecia che cerca di reagire alla crisi, e lo fa scoprendo il gusto della solidarietà e di una socialità svincolata dalle logiche del profitto.
I neofascisti di allora e le verità di oggi, quarant’anni dopo. O meglio le parziali verità di oggi. Le motivazioni della Cassazione che rinvia nuovamente a giudizio Maggi e Tramonte sono state finalmente diramate: i due hanno ricevuto un “ipergarantismo distorsivo” che non tiene effettivamente conto del loro ruolo di primo piano nella strage di Brescia del 28 maggio 1974. E’ la prima volta che si ricorre a questa formula per riaprire un processo, in cui Maggi e Tramonte saranno chiamati a rispondere nuovamente dell’accusa di essere i mandanti e gli esecutori materiali di quell’attentato. A quarant’anni di distanza, e non solo col clamore suscitato da queste motivazioni, è acclarata la matrice fascista della strage, ma non sono chiari gli esecutori. D’altronde non potrebbe essere altrimenti in un paese in cui gli uomini di potere dal volto scarnificato (“le maschere funebri” di cui ci parlava Pasolini) si sono serviti, e viceversa, della destra eversiva, capace di mantenere il doppiopetto istituzionale e di piazzare bombe “distorsive”, appunto. Quando parliamo di nuova destra in Italia (ma non solo), oggi, dobbiamo ricordare la storia dei “padri” dei vari Meloni, Crosetto, Storace, Alemanno, La Russa e dei vari gruppuscoli dal linguaggio violento. L’ipergarantismo di cui ci parla la Cassazione ci spiega che lo Stato (s)fascista di quegli anni e, purtroppo, con “maschere funebri” diverse, di oggi, ha difeso e difende coloro i quali furono il suo braccio armato. Difendendo anche chi oggi, legittimato vent’anni orsono dalle palleittes berlusconiane, cerca di annullare la dicotomia “fascismo/antifascismo”. Speriamo che un giudice garantisca, questa volta, le responsabilità di quella strage e di tutti gli eccidi compiuti dalla mano nera protetta dallo scudo crociato.
“Il vuoto del potere” ovvero “l’articolo delle lucciole” di Pier Paolo Pasolini
Prima puntata sulle ricette del corso di cucina tenuto da Giovanni Milazzo a Milazzo Rossa… Aglio, olio, peperoncino e… caffè!
da Carmillaonline.com (Osservatorio America Latina)
Un’aggressione al giorno. E’ la media delle violenze subite dalla stampa in Messico durante l’anno appena trascorso, considerato uno dei più violenti della storia recente per i giornalisti.
Piccola patria, di Alessandro Rossetto. (…)
atipica opera di genere (dramma teenager, d’atmosfera noir e di disperata vitalità) dalla sostanza visiva e conoscitiva densa e destabilizzante, che cerca di capire che succede in un Veneto torbido dove tutti usano e abusano dei corpi degli altri
DA IL MANOFESTO DEL 12 APRILE 2014
C’era qualche preoccupazione nel pensare di aprire il ragionamento sul Piano casa del governo Renzi ricordando la figura di Giorgio La Pira. Temevo infatti che la lingua incontinente del premier avrebbe sepolto il grande sindaco della Firenze degli anni del dopoguerra sotto la sequela di insulti che dedica ormai al meglio della cultura italiana, da Rodotà a Zagrebelsky e Settis. Un altro professorone da disprezzare, o meglio un estremista. La Pira lasciò infatti di stucco l’opinione pubblica dell’epoca perché requisì molti appartamenti non utilizzati per assegnarli alle famiglie povere e per i senza tetto. Un adempimento audace, ma iscritto nella Costituzione (art. 3) che conosceva alla perfezione avendo fatto parte dell’assemblea costituente.
Anche oggi ci sono decine di migliaia di famiglie e di giovani che non hanno la possibilità di avere una casa, ma la musica è cambiata. Nell’articolo 5 del decreto legge n. 47 (finalmente pubblicato pochi giorni fa) «Piano casa per l’emergenza abitativa» si afferma che nelle occupazioni abitative che punteggiano molte grandi aree urbane del paese e che riguardano, come è noto, edifici abbandonati da tempo, è vietato allacciare i pubblici servizi, acqua e luce elettrica. La Pira era un cattolico come il premier e come il ministro per le infrastrutture Maurizio Lupi e quell’articolo dimostra l’abisso culturale che li divide. Quest’ultimo ha definito delinquenti gli occupanti. (CONTINUA A LEGGERE L’ARTICOLO)
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Giovedi 17 aprile ore 18 e 30
via Umberto 6 a Milazzo
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Microsoft e virus, programmi costosi e pesanti.
Un aperitivo, quattro chiacchere e facciamo la festa
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Il renzismo dilaga sempre di più. E Milazzo non è esente da questa nuovo pensiero che “rinnova” completamente il modo di fare politica. Alt! Stavamo scherzando…non siamo diventati improvvisamente filo-renziani, anzi apprendiamo che nel nostro territorio esistono più militanti (?) del Pd che, in modo diverso, vogliono bene all’ex sindaco di Firenze. E’ di queste ore infatti la notizia della costituzione della nuova associazione politico-culturale (??) “Adesso Milazzo”. Dopo il Big Bang di Antonio Napoli & co., abbiamo il piacere di constatare la presenza attiva (???) di un’altra area renziana, filo-amministrativa e prontissima a gettarsi nella mischia delle prossime elezioni comunali. “Adesso Milazzo” si fa forte della presenza di Stefania Scolaro e Salvatore Gitto, assessori in carica al comune di Milazzo, che al fine di non apparire sconfitti dall’arresto del loro caro amico Mr.Magoo (alias Francantonio Genovese) partono in largo anticipo con l’aiuto dei loro sodali (primo fra tutti, lo “scrittore” milazzese Filippo Lo Schiavo). D’altronde si sa, non si fa niente per niente, e quindi per contrapporsi all’area del Big Bang ( i renziani della prima ora), Scolaro e Gitto cercano con una serie di iscritti, perlopiù familiari e persone vicine per interesse soprattutto alla Scolaro, di mettere la loro impronta sul Pd milazzese scardinando le logiche democratiche di un partito che democratico non lo è mai stato. Il “nuovo” avanza in un mix di “confusione e contaminazione” e la Sig.ra Scolaro deve pur mantenere il suo potere messo a rischio da quei “monellacci” di De Marco e Ardita. La politica a Milazzo continua a essere affare di famiglia. Con buona pace di chi ancora crede alla buona fede di certi personaggi.