La rete è stata recisa. E la passione, il diritto di una cittadinanza attiva che vuole riappropriarsi dei propri territori si è manifestato concretamente negli occhi, nelle gambe, nel sangue di oltre quattromila manifestanti ieri a Niscemi. Siamo entrati tutti ieri nella Base anche chi è rimasto fuori o non c’era fisicamente. Siamo andati a riprenderci i nostri compagni sulle antenne: Turi, Irene, Massimo, Nicola, Elvira, Sandro, Gabriella, Alessio.
Nessuna violenza, nessuna forzatura, solo la volontà di restituire dignità a un luogo meraviglioso colonizzato da chi ritiene la Sicilia la cinquantunesima stella della bandiera americana.
Ieri il popolo di Niscemi ha potuto vedere ancora più da vicino la m(u)ostrosità di un’opera contro la vita, portatrice insana di orrori come la guerra iper-super-mega tecnologica di chi premendo un pulsante compie catastrofi umane.
Ci hanno accusato di essere mafiosi, violenti, “anarco-insurrezionalisti”. A questi signori, presidenti della Regione, giornalai, forze del disordine mediatico e pragmatico (nel senso delle botte) rispondiamo che la nostra terra non accetta imposizioni dalla Nato, da chi vuole vendere solo sangue ed esportare solo merda (vedi alla voce F-35). Ripudiamo la guerra, la prepotenza, la colonizzazione militare; Vogliamo la pace, la possibilità di vivere la bellissima sughereta di Niscemi senza pensare che dall’altra parte del mondo, un nostro simile muore per volontà degli stessi yankees dalla quale non accettiamo ordini.
La manifestazione di ieri ha aperto una breccia. Non avremo bisogno dei picconi, basteranno le nostre mani a far cadere il muro. Pacificamente. Perchè è un dovere di tutti noi, persone libere, consacrare la Sicilia a luogo di bellezza, e non a luogo di morte.
Ora e sempre No Muos.