Assemblea di Roma: casa, reddito e dignità per tutti!

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Riportiamo da infoaut il report dell’assemblea di Roma, dove erano presenti diverse realtà in lotta di tutto il paese. Dai movimenti per la casa ai conflitti sul lavoro, da precari e studenti fino alle lotte territoriali contro la Tav o il Muos. Mentre le singole esperienze si sviluppano e diffondono localmente, l’appuntamento è per tutti il 12 Aprile a Roma.

Numeri delle grandi occasioni, quelli di oggi a Roma per l’assemblea nazionale di movimento, per la costruzione dell’esondazione di primavera e un nuovo ciclo di mobilitazioni. Più di 300 persone occupano i banchi dell’aula magna di Fisica, alla Sapienza.

Presenti tutte le lotte e i soggetti che stanno provando a resistere alla ristrutturazione dall’alto messa in atto dall’Europa delle banche e dell’austerity: movimenti di lotta per la casa, student*, precar*, lotte territoriali, resistenze operaie, sindacati conflittuali*.

L’impegno è presto preso: i movimenti non intendono lasciare il dibattito politico alle cronache sulla riforma della legge elettorale o all’incoronazione di un nuovo leader mediatico per le prossime europee. E’ urgente riprendere la parola e l’iniziativa là dove erano cominciati l’assedio e la sollevazione autunnali, ripartendo da quella Porta Pia che aveva mostrato al paese una composizione eterogenea e meticcia, che non si adatta all’invisibilità e alza la testa per riprendersi casa, reddito e dignità.

Il rinvio sine die del grande evento da contestare (vertice europeo sulla disoccupazione giovanile) non blocca l’iniziativa: possiamo organizzare e costruire una giornata di lotta autonomamente, senza l’appoggio di partiti e sindacati concertativi ma anche senza l’occasione offerta dalla controparte, questa la sfida che l’assemblea di oggi assume come programma di lotta per la primavera che viene, indicando nella giornata del 12 aprile una manifestazione nazionale contro l’austerità imposta dalla troika.

Molti interventi sottolineano le difficoltà del momento ma anche l’occasione di connettere le resistenze e le incompatibilità che iniziano a prodursi nel sociale di una composizione disaggregata, frammentata, spuria. Al centro dell’attenzione molti richiami alla sfida posta dalla modello renziano del Job Act e dal paradigma lavorativo incarnato nel modello Expo2015: lavoro iper-flessibile  e a costo zero.

Molti gli accenni alla soggettivazione politica della Magistratura (nell’esempio della Procura di Torino contro il movimento notav) e alla monetizzazione repressiva dei conflitti sociali. Non a caso il calendario delle mobilitazioni di primavera parte con un appuntamento romano in appoggio alla lotta dei migranti di Ponte Galeria, per chiudere tutti i Cie (15 febbraio) e si arricchisce di una doppia giornata di mobilitazione contro la repressione – che darà seguito al 22 febbraio in solidarietà con il Movimento No Tav – il 14 e 15 marzo (un’assemblea-convegno il primo giorno, una manifestazione il secondo) a Roma.

Da segnalare anche il convegno bolognese sullle risorse e l’uso del denaro pubblico (15 febbraio) e l’appuntamento napoletano per ragionare sull’allargamento degli sportelli per il diritto alla casa a “sportelli sociali” capaci di aggredire i terreni del carovita, mobilità, sanità, tariffe, distacchi delle utenze (2 marzo).

Ma l’altro grande passaggio è l’indicazione per una riappropriazione generalizzata e diffusa sui territori della giornata del 1° maggio, con un’attenzione particolare all’appuntamento romano che intende contestare il carrozzone sindacal-circense del 1° maggio di piazza San Giovanni.

La strada è lunga e l’impogno da profondere tanto…ma se il 2013 è stato solo l’inizio della #Sollevazione, il meglio deve ancora venire…buon 2014!

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Da Lampedusa a Milazzo, nessun confine

Lo spirito della Bicicritica è stato sempre uno spirito gioioso e la gioia è dovuta all’aggregazione, al fatto che ci si ritrova accomunati da idee e sogni e verso questi si pedala, insieme.
La Bicicritica di oggi, 4 ottobre, ha qualcosa in più: ne prenderanno parte Eleonora e Gianluca che partiti da Roma in sella ad una Vespa ripercorrono le realtà italiane in cui l’impegno sociale ha fatto la differenza. Siamo contenti di rappresentare, anche noi, massa critica di Milazzo, una di queste realtà.
La nostra realtà è fatta di persone e di pensieri e anche se nasce e cresce a Milazzo ha gli occhi aperti sul mondo e su ciò che succede attorno a noi. Per questa ragione, in occasione di questa massa critica ottobrina è necessario spostare la riflessione su quello che sta succedendo in questi giorni a Lampedusa.
I morti sono quasi 150, è già una vera e propria strage ma ancora bisogna finire di contare, all’appello mancano ancora oltre un centinaio di cadaveri. E’ l’ennesima notizia di “strage di immigrati”.
Gli stati nel frattempo sono impegnati in presunte missioni di pace qua e là ( tra le missioni italiane, il Libano, l’Afghanistan, Cipro, Kosovo) ma la vera pace inizia riconoscendo a questi “immigrati” la dignità di uomini, il diritto di scappare dalla fame e dalla guerra ed essere accolti senza l’incognita di morire o finire dentro strutture similcarcerarie come CIE e CARA.
Inoltre il belpaese, insieme a Francia e Inghilterra e tra gli stati europei che concedono meno visti, e mentre la Lega attacca in ogni modo la ministra Keyenge, a decidere di queste faccende è il ministero degli Interni.
Sembra che il problema non sia nostro e quindi non ci interessa occuparcene, i barconi che cercano soccorso vengono lasciati in mezzo al mare o respinti. Ma la realtà è che queste persone scappano da condizioni create dalle nostre politiche globali ed economiche e nella fuga devono fare i conti con le barriere marine che, se non ci fossero, sarebbe possibile evitare certe stragi.

Bicicritica è per l’abolizione dei confini sulla strada, per la circolazione in sicurezza di pedoni e ciclisti ma oggi è anche per l’abolizione dei confini marini perchè la spiaggia di Lampedusa è la più bella del mondo e deve essere porto di pace, solidarietà e accoglienza, non può essere cimitero di disperazione.bs